A ognuno il suo tempo

Forse non sembra ma io ho parecchi anni. Quando ci penso mi tremano le mani. In realtà non ci penso spesso. In quest’ultimo periodo sì, sto cambiando… do importanza all’età e mi rendo conto che “gli anni passano”……E quando ci penso la cosa che mi spaventa di più è constatare che la scorsa estate ho spento un casino di candeline……Non si distinguono più nemmeno i ricordi in questa gran confusione di candele…. E si fa presto a perdere il conto. Però, se ci penso, davvero non mi pare vero…tutti questi anni??! Mi sembra di essere stata toccata dalla fortuna, mi sento una eletta……E subito dopo mi chiedo fino a quando vivrò. E’ proprio vero che non ci si accontenta mai! Il più delle volte la mia condizione dell’animo è stata dell’immortalità. Non ho mai capito perché. Alcune persone rimangono abbastanza infantili per lungo tempo. Ma veniamo al dunque e vediamo di fare la seria per ricordare qualcosa. Ad essere sincera preferisco proiettarmi di più nel futuro e raramente torno volentieri a rivisitare il già vissuto. Ho quasi timore….sa sempre di vecchio, di non compiuto….Non so come spiegare… Nonostante questa sensazione purtroppo il passato si sedimenta nel nostro essere e ogni tanto riaffiora anche in chi ha la memoria labile. In questo periodo c’è un gran parlare del 77. Così mi sembra giusto dire qualcosa perché c’ero anch’io.  Ho vissuto il settantasette. Negli anni settanta ero giovane e ribelle e volevo fare la rivoluzione ( we we chiariamo bene…anche adesso sono giovane di spirito, ribelle e voglio fare la rivoluzione….ma non so bene come). Allora avevamo idee chiare, un ideale preciso e fare politica era determinante per tanti di noi. Eravamo agguerriti, critici e gruppettari. E non vorrei sbagliarmi ma eravamo tanti. Vivevamo in una dimensione collettiva, la rete era materiale, c’erano nodi comunitari in ogni città. Tutti potevano contare bene o male sulla disponibilità degli altri. Non mi piace dire, come fanno tanti che i giovani di oggi sono apatici, non si interessano di politica, ecc. queste cazzate lo dicono sempre i vecchi per darsi un tono. Oggi è diverso. I tempi sono cambiati. Il passato è passato e non è detto che non ci possa essere un futuro migliore del passato. Il presente si sa è così: imperfetto, di passaggio. E non può proprio andare, c’è da cambiarlo assolutamente. Noi non avevamo internet, per esempio. E si perdeva tanto tempo a fare fotocopie, da portare di qua e di là, volantinaggio…….Adesso invece, stampi una locandina e la diffondi…Non ci posso pensare…..che potenza!!!! Poi, quanto ci vuole a fare volantinaggio in rete? Beh, 15 minuti non di più. Mi stupiscono queste dritte, mi sembrano diavolerie eccezionali. E il netstrike? Troppo forte! Ci capivo poco tecnicamente ma partecipare è stata una emozione. Insomma ogni generazione porta avanti le sue lotte. In un modo o nell’altro. Quanti film schifosi hanno fatto su quegli anni. Nessuno ha saputo raccontare tutta la pulsione militante, la passione, la sofferenza, le contraddizioni, l’angoscia, la gioia, l’amicizia, l’amore, i sogni, la rabbia, la solidarietà ….che hanno attraversato tutti noi in quel periodo. E ancora parlano parlano, fanno paragoni, e ci spengono man mano riducendo i nostri migliori anni a chiacchiere da salotto. Ieri e oggi a confronto. Basta guardare le tante foto che appaiono sui siti per trovare le differenze. Ma non mi sento di dire che i miei tempi erano migliori. Cosa abbiamo lasciato poi? I giovani oggi sapranno esprimere i loro bisogni, rivisitare la storia ed elaborare nuove forme di lotta per i loro tempi.Basta non perdersi e continuare quello che tanti prima di noi hanno iniziato e difendere la nostra libertà, la nostra storia con coerenza e onestà, non rinnegare nulla ma capire, analizzare e discutere su come ricominciare sempre anche quando siamo stati sconfitti. Essere invincibili. E’ giusto così. E quando è dura, essere resistenti. Ora è tardi. Forse continuerò a ricordare, non so…     

This entry was posted in Generale. Bookmark the permalink.