Grazie Vicenza!

Ho sofferto nel seguire una manifestazione di fondamentale importanza in TV. Non “ci sei dentro” fino in fondo. Sei oggettivamente distaccata. Esserci deve essere stato bellissimo. Ad un tratto mentre seguivo le inquadrature interne del corteo mi sono emozionata. Mi veniva da piangere. Non mi era mai successo prima d’ora per altre manifestazioni simili..….In genere si prova sempre un misto di rabbia, gioia, solidarietà, curiosità, stupore, pienezza, coraggio, determinazione….ma questa volta mi è sembrato diverso. A dire la verità ho pensato anche che forse sono un po’ alterata emotivamente per avere una tale reazione ma non credo che sia così. Ho avuto la percezione che questo evento abbia dimostrato con precisione il significato della partecipazione democratica alla vita politica di un Paese. Non solo chiacchiere. Fatti. Quei cittadini di Vicenza che dicendo no alla base di guerra si preparano a difendere il loro territorio rivendicano soprattutto la loro voce nelle decisioni da prendere. Tutta la gente che non si sente rappresentata ha dato vita ad una manifestazione enorme nonostante il clima mediatico di terrore scatenato in questi giorni. Dal movimento no dal molin, no tav e da altre mobilitazioni popolari come quella contro la costruzione del ponte sullo stretto o della difesa scanzano e da svariate situazioni di lotte presenti sul territorio si ripartirà per riappropriarsi della politica, per voltare pagina del disgustoso periodo che stiamo vivendo. Ogni volta che c’è in aria un forte segnale di cambiamento puntualmente succede qualcosa che cerca di arretrare l’avanzare della protesta popolare. Ad una settimana dalla tanto attesa manifestazione di Vicenza rispuntano le nuove Br e si cerca di criminalizzare indistintamente tutti color che esprimono dissenso. Che combinazione! Per quattro disperati basta poco per diventare potenziali terroristi. E’ assurdo! Non approvo per nessuna ragione scelte isolate e radicali che non trovano consenso ma sono forzature (e provocazioni) che ci rimandano indietro e arrestano le nostre conquiste, le sperimentazioni verso un nuovo modo di concepire la politica. Sono convinta che oggi l’unica scelta rivoluzionaria per noi è quella pacifista anche se ci sono tantissime ragioni per esasperarsi. Non bisogna però cadere in trappola. Non possiamo permetterci di fare cazzate.Ancora grazie ai partecipanti attivi che hanno “colorato” il futuro. A tutti coloro che invece erano presenti con il cuore auguro di unirsi e organizzarsi nelle zone in cui vivono per far pesare le loro idee e richieste nelle istituzioni e, dove possibile, conquistare sempre più spazi amministrativi.Buonanotte! 

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